Il Cancionero del Duca di Calabria 1556

o Cancionero di Uppsala, Prima registrazione mondiale integrale

l'originale del Cancionero accanto al primo CD della raccolta (Foto: Claudio Ivaldi)

Del Cancionero di Uppsala, o, più propriamente, Cancionero del Duca di Calabria, è conosciuta una sola copia, il cui frontespizio recita:
VILLANCICOS De Diversos Autores, a dos, / y a tres, y a quatro, / y a cinco bozes, / agora nuevamente / corregidos. Ay mas / ocho tonos de Canto Llano, y ocho tonos de / Canto de Organo para que puedam, / Aprovechar los que, A can- / tar comencaren. VENETIIS, / Apud Hieronymun Scotum. /  MDLVI.
Ritrovato nella Biblioteca dell’Università di Uppsala ad inizio ‘900, è un prodotto della cerchia culturale del vicereame di Aragona e più specificamente della corte di Valencia, retta dal 1526 alla morte, nel ‘50, da Ferdinando d’Aragona, duca di Calabria: ecco spiegati i motivi dei diversi appellativi della raccolta. 
Le 64 carte del libro sono numerate in alto a destra, in cifre romane.
I brani sono stampati voce per voce, ma in modo da avere tutte le parti contemporaneamente visibili, con l’evidente scopo di rendere disponibile la lettura al gruppo di cantori con una sola copia del libro. Dei 54 testi poetici musicati nel Cancionero, 36 sono di argomento amoroso e picaresco (12 a due voci, 12 a tre voci, 12 a quattro voci e 6 a cinque voci) e 12 sono Villancicos de Navidad (10 a quattro voci e 2 a tre voci); alla fine della raccolta troviamo 8 duo e 8 cantus firmi, a conferma dello scopo didattico dichiarato nel titolo.
La lingua predominante è il castigliano, ma compaiono anche testi in catalano e galiziano. I brani, tranne una eccezione (Dezilde al Caballero, segnato “Gombert”) sono anonimi, anche se molti attribuibili, sulla scorta di concordanze, a noti compositori (Juan del Encina, Mateo Flecha el viejo, Bartolomeu Carceres …).
Anche i testi sono anonimi, ma non mancano concordanze o strette somiglianze con i numerosi Cancioneros poetici coevi, come ad esempio il Cancionero de diversas obras… di Ambrosio Montesino (Toledo 1527) per No la devemos dormir e Las Obras de George de Montemayor... (Anversa 1554) per A Pelayo e No so yo. Buona parte del materiale vocale è presente in numerose produzioni e registrazioni dei principali ensembles strumentali di musica antica, tra questi l’Hesperion XX di Jordi Savall che ne ha offerto interpretazioni particolarmente suggestive ed accattivanti.
Il progetto dell’AdI prevede la prima registrazione integrale mondiale, per l’etichetta Da Vinci Classic, dell’intero materiale vocale e strumentale e inoltre, a titolo esemplificativo, lo sviluppo in contrappunto di canto llano, ovvero di cantus firmus, a cura di Giorgio Pacchioni, uno dei principali esperti di contrappunto storico a livello mondiale. L’organico prescelto prevede un tenore (un soprano e un tenore nel terzo CD) e la copertura strumentale delle altre voci. La pratica della riduzione dei villancicos del Cancionero a una sola voce accompagnata è testimoniata dalle numerose trascrizioni per voce e vihuela presenti nelle varie raccolte di De Fuenllana, Pisador ed altri, a testimoniare il successo di cui tali brani godevano già al tempo. La veste strumentale è stata arricchita dei colori di varie percussioni, abbondantemente presenti nella iconografia rinascimentale, in particolare nei brani sacri, sulla scorta del dettame laudate Dominum in cymbalis.  
Il primo CD dei tre previsti, Humanos y Divinos, registrato nel 2020, è uscito a luglio 2021; il secondo, Pasiòn y Melancolìa, registrato nel settembre 2022 con un organico arricchito da un organo positivo e da un'ulteriore viola da gamba, è stato pubblicato nel 2024.
Si prevede l'uscita del terzo ed ultimo CD, Virgenes y Mujeres, registrato nel luglio 2024 con un organico ulteriormente ampliato, nel corso del 2025 .
Stiamo inoltre curando, sempre per la Da Vinci, una edizione critica del Cancionero che possa essere utilizzata ai fini pratico-esecutivi: è uscito nel 2023 il primo volume, che comprende i brani presenti nel primo CD.

La Patriarchessa

la scuola liutistica genovese dopo Simone Molinaro

Il progetto è finalizzato alla ricerca sul manoscritto Sonate diverse sopra il Liuto raccolte, e per il studio di Emanuele Vignolo - L'anno 1669, alla pubblicazione dei risultati ed alla registrazione discografica di estratti.
Si tratta una raccolta di Arie, Toccate, Fantasie, Follie, Correnti, alcune delle quali dedicate alle famiglie genovesi più in vista.
Il manoscritto getta luce su un periodo in cui il liuto a Genova è conosciuto quasi esclusivamente attraverso l'iconografia musicale, in primis negli affreschi del Carlone e dell'Ansaldo nelle ville e Palazzi genovesi della prima metà del seicento. 
Tra gli autori dei brani del manoscritto, indicati con le iniziali, oltre ai liutisti della Cappella di Palazzo, si potrebbe celare anche il celebre musicista napoletano Andrea Falconieri, presente a Genova tra il 1634 e il 1642:  La Patriarchessa è proprio una delle Correnti siglate A.F.
Il video è stato girato nella Chiesa dell'Immacolata, il cuore di un nobile gigante: l'Albergo dei Poveri, che proprio negli anni di compilazione del manoscritto sviluppava la sua possente mole architettonica e in diverse occasioni ospitava le esibizioni  dei Musici di Palazzo.